Norma CEI 11-27: novità della IV Edizione
Rimango a disposizione per eventuali vs esigenze di docenza o di attività consulenziali.
CO2 presence in workplaces
BREWING BEER
Carbon dioxide is a byproduct of brewing beer. A leak in the fermentation system can lead to potential hazards for employees.
Valutazione Rischio esposizione ad Anidride Carbonica (CO2)
La exposición prolongada a pinturas, pegamentos o desengrasantes afecta a la memoria
Las personas que están expuestas a pintura, pegamento o humos desengrasantes en el trabajo pueden tener problemas de memoria durante la vejez, según un estudio publicado en Neurology. El estudio incluyó a 2.143 jubilados, de los que se evaluó su exposición de por vida a los disolventes clorados y los derivados del petróleo y el benceno, el tiempo de la última exposición y la dosis acumulada a lo largo de la vida.
De los participantes, el 26% se habían expuesto al benceno, el 33%, a los disolventes clorados y el 25%, a los derivados del petróleo. Los participantes completaron ocho pruebas de memoria y habilidades de pensamiento unos diez años después de jubilarse, cuando tenían unos 66 años. El 59% de los participantes presentaban deterioro en una a tres de las ocho pruebas; el 23% tenía deficiencias en cuatro o más pruebas, y el 18% no tuvo una puntuación deficiente en ninguna. La investigación encontró que las personas con alta exposición reciente a los disolventes tenían un mayor riesgo de deterioro cognitivo y déficit de memoria.
Lo que realmente llama la atención fue que también se detectaron problemas cognitivos en quienes habían tenido una elevada exposición hacía mucho más tiempo, hasta 50 años antes, lo que sugiere que el tiempo no puede disminuir por completo el efecto de la exposición a disolventes en algunas capacidades de memoria y cognitivas cuando la exposición a lo largo de la vida es alta.
Fuente: Neurologia
Pile a bottone al Litio: pericolo ingestione da parte dei bambini
I Centri Antiveleni della Lombardia segnalano il rischio connesso all’ingestione di pile a bottone (micropile) al litio.
Si tratta di batterie rotonde, piatte, generalmente del diametro di due centimetri; può essere presente la sigla CR su una delle due facce.
La crescente diffusione di questo tipo di batterie ha determinato, negli ultimi 5 anni, un incremento degli incidenti legati alla loro ingestione soprattutto nei bambini più piccoli.
Tali pile possono causare un danno principalmente a carico dell’esofago, ma anche dello stomaco per il solo effetto elettrico, indipendentemente dal rilascio di sostanze tossiche successive all’apertura della pila stessa. Le conseguenze possono essere anche gravi, (perforazione esofagea) e hanno determinato un significativo aumento dei casi di morte, sottolineano i Centro Antiveleni lombardi.
Per evitare tale rischio è fondamentale impedire ai bambini di accedere al prodotto.
Spesso le micropile alimentano giocattoli o altri oggetti presenti in ambiente domestico (orologi, bilance, calcolatrici, telecomandi ecc.) e l’ingestione avviene perché il bambino stesso riesce ad impossessarsene a volte rimuovendole dalla loro sede.
E’ pertanto opportuno accertarsi che in tali oggetti gli alloggiamenti in cui sono poste le batterie siano protetti da chiusure efficienti, apribili solo con utensili specifici, non rotte o precedentemente forzate o manomesse.
Il ministero della salute grazie al sistema di allerta Rapex e all’azione di controllo dei Nas vigila affinchè i giocattoli presenti sul mercato nazionale siano conformi alla normativa, che prevede che il vano batteria, contenente le pile a bottone, sia apribile solo con l’ausilio di specifico attrezzo (esempio cacciavite a stella), in caso contrario il giocattolo non può stare sul mercato (violazione norma CEI EN 62115:2005-04).
Nel caso di ingestione certa o anche solo sospetta di una di queste pile:
telefonare a un Centro Antiveleni, non provocare il vomito e accompagnare il bambino in Pronto Soccorso anche se non presenta alcun sintomo.
È indispensabile recuperare ogni informazione utile per identificare il tipo di pila ingerita: pertanto occorre portare in ospedale l’articolo da cui la pila è stata rimossa e, se disponibili, la confezione originale della stessa o le altre batterie presenti nei dispositivi che ne contengono più di una.
Fonte: amblav.it