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Dott. Ing. Roberto Piccin RADIAZIONI OTTICHE

Drones para realizar revisiones industriales

L'azienda Repsol ha realizado su primera prueba piloto con un avión no tripulado durante la revisión de una de las antorchas en su complejo de Sines (Portugal) para obtener imágenes en alta resolución y evaluar el estado de unas estructuras que superan los 100 metros de altura.

Tras unos resultados prometedores, los vuelos experimentales se extenderán en los próximos meses a los complejos de Cartagena y Puertollano. La compañía energética estudia cómo el uso de drones puede evitar riesgos laborales y ahorrar costes durante la planificación de las paradas de mantenimiento de sus plantas industriales.

El equipo de Tecnologías de la Información de Repsol investiga también aplicaciones futuras para los drones en campos muy diversos, desde la inspección de plataformas petrolíferas en el mar a su utilización para el envío de paquetería entre instalaciones remotas o como repetidores para transmitir datos durante sus campañas de exploración.

 

 

Considerada como una de las tecnologías con mayor proyección en los próximos años, el empleo de drones se generalizará entre las empresas de Oil&Gas. El rápido desarrollo de estos robots aéreos y el abaratamiento de sus costes hará más fácil cartografiar posibles yacimientos, detectar fugas y vigilar infraestructuras.

Los aviones no tripulados (UAV en sus siglas en inglés) pueden equiparse con sensores de gas, cámaras termo-gráficas o equipos de video en HD y procesar automáticamente la información reconociendo patrones e imprevistos. Su integración con otros desarrollos tecnológicos como el Big Data o los sistemas de información geográfica referenciada (GIS) permitirá mejorar los estudios geológicos del subsuelo o la monitorización de incidentes.

 

Fonte:

Prevencionar.com

 

Microclima estivo e saldatori

 

Nel periodo estivo abbiamo effettuato un certo numero di valutazioni microclimatiche in particolare per risolvere il problema di sofferenza dei saldatori. I saldatori infatti, a causa delle protezioni (tuta ignifuga, grembiule, maschera) sono caratterizzati da un CLO (resistenza termica dell’abbigliamento) paragonabile a quella invernale. Inoltre le aziende metal meccaniche, a livello strutturale , spesso non possiedono un efficace isolamento termico verso l’esterno. Il parametro che incide maggiormente nella valutazione degli indici in queste aree è la temperatura di globo termometro TG .  La temperatura di globo termometro (radiante) indica la presenza di pareti /soffitti caldi o irraggiamento infrarosso in genere che contribuisce anche al riscaldamento dell’aria. Nel caso studio presentato è dovuto essenzialmente all’irraggiamento termico generato dai soffitti riscaldati dall’intensa radiazione solare.

 

La prima domanda che ci siamo posti è la seguente : “ A quale temperatura inizia il disconfort termico estivo dei saldatori ?”

 

Utilizzando un software avanzato di simulazione abbiamo definito le seguenti condizioni di “inizio caldo” per i saldatori:

 

Grandezze

Saldatori

Significato

Ta (°C)

24,0

Temperatura dell’aria

TBU (°C)

22,4

Temperatura bulbo umido

Tg (°C)

24,0

Temperatura globo termometro

Va (m/s)

0,20

Velocità aria

Ur (% rH)

41

Umidità relativa

MET (W/m2)

150

Attività metabolica

CLO

0,85

Resistenza termica abbigliamento

PMV

1,1

Indice di Flanger

WBGT

<25

Indice ambienti severi caldi

Insoddisfatti da condizioni climatiche (PPD, %)

30,5

Percentuale insoddisfatti

GIUDIZIO TERMICO

INIZIO CALDO

 

L’inizio caldo per i saldatori inizia a circa 24 °C con un umidità pari a circa il 41%.

 

Quindi per temperature maggiori di 24 gradi occorre attuare le misure di prevenzione attuabili per ambienti severi caldi in quanto gli addetti alla saldatura, a causa dell’abbigliamento di protezione, risultano avere un CLO (resistenza termica del vestiario) che non permette un sufficiente scambio termico con l’ambiente.

 

 

Misure di prevenzione attuate per i saldatori

 

Per ridurre l’indice di rischio si è proposto di installare, in aree adiacenti le postazioni di saldatura, appositi ventilatori raffrescanti ad acqua. I sistemi raffrescanti si basano sul principio fisico dell’evaporazione dell’acqua, l’acqua evaporando sottrae calore e tende mantenere la temperatura di bulbo umido che in questo caso è pari a circa 22,4 °C  (con umidità relativa pari al 41 %).

 

Il miglioramento è dovuto all’abbassamento della temperatura  e dell’aumento della velocità dell’aria (> 1 m/s) che agevola lo scambio termico.  In base a quanto descritto si sono proposte  le seguenti misure di prevenzione e miglioramento per temperature superiori a 24°C:


 

Ø  Durante le operazioni di saldatura collocare i sistemi raffrescanti in area adiacente mantenendo i serbatoi dell’acqua pieni. Si ricorda infatti che in assenza di acqua il sistema non raffredda.

 

Ø  Verificare la possibilità di compartimentare le postazioni di saldatura per rendere più efficace il sistema di raffrescamento.

 

Ø  Invitare gli addetti a bere un bicchiere di acqua fresca (10°C)  ogni 15 –20 minuti.

 

Ø  Verificare se esiste la possibilità di poter utilizzare un abbigliamento protettivo con una resistenza termica minore (CLO) ed eventualmente verificare la possibilità di potersi togliere le protezioni tra una pausa e l’altra dell’attività di saldatura.

 

Ø  Verifica da parte del medico competente sulle condizioni fisiche degli addetti.

 

 

In base alla attività metabolica degli addetti alla saldatura  è possibile definire a quale valore di WBGT far partire la procedura per ambienti severi caldi. La procedura semplificata consiste essenzialmente, oltre alle precedenti misure di prevenzione nell’attivare dei periodi di pausa in funzione dell’attività metabolica (MET).

 

Si precisa che l’indice WBGT è funzione al 70 % dell’umidità relativa e per un 30 % della temperatura di globo termometro, di conseguenza valutare esclusivamente la temperatura dell’aria può portare a considerazioni errate. Per avere un indicazione dell’indice WBGT in grado di indicare l’attivazione dell’ambiente severo caldo è possibile installare una adeguata centralina digitale, collocata in un punto rappresentativo (postazione saldatore sottoposta a raffrescamento) in grado di segnalare il superamento dell’indice WBGT di riferimento.

 

Per chi volesse costruirsi la “centralina” WBGT  può utilizzare la seguente formula:

 

 

 WBGT (Wet Bulb Globe Temperature)   = 0,7 Tbu + 0,3 Tg

 

 

Dove:

 

 

Ø    Tbu  rappresenta la “temperatura di bulbo umido a ventilazione naturale”;

 

Ø    Tg rappresenta la “temperatura di globo termometro”.

 

CO and CO2 – What’s the difference?

CO and CO2 – What’s the difference?

co co2 difference

CO - carbon monoxide and CO2 - carbon dioxide are often confused. The names sound the same, they both are colorless and odorless gases, and at high concentrations, both can be deadly. The difference is that CO2 is a common, naturally occurring gas required for all plant and animal life. CO is not common. It is a byproduct of the oxygen-starved combustion of fuel.

The media often adds to the confusion. In the past, we heard stories of suicide by sticking a garden hose in a car's tailpipe and window, then gunning the motor till the CO (carbon monoxide) put the car's occupant to sleep. Today we are told our car’s tailpipe is a major source of the "deadly" greenhouse gas CO2. It's easy to see why they are confused.

It’s important that you understand the difference between CO and CO2:

About Carbon Monoxide

  • CO does not occur naturally in the atmosphere
  • CO is the result of oxygen-starved combustion in improperly ventilated fuel-burning appliances such as oil and gas furnaces, gas water heaters, gas ovens, gas or kerosene space heaters, fire places and wood stoves
  • CO is generated by any gasoline engine that DOES NOT use a catalytic converter
  • It is the most common type of fatal poisoning in the world

CO Recommended Levels

  • OSHA limits long-term workplace exposure levels to 50ppm (parts per million)
  • Symptoms of mild CO poisoning include headaches and dizziness at concentrations less than 100ppm
  • Concentrations as low as 700ppm can be life-threatening

About Carbon Dioxide

  • CO2 occurs naturally in the atmosphere, and is required for plant life
  • CO2 is a natural byproduct of human and animal respiration, fermentation, chemical reactions, and combustion of fossil fuels and wood
  • CO2 is generated by any gasoline engine that DOES use a catalytic converter
  • CO2 poisoning is rare; however scuba divers have to watch out for it (the bends)
  • Leaking compressed CO2 tanks in enclosed areas can be dangerous for occupants

CO2 Recommended Levels

  • 400ppm is the current average CO2 level on the planet
  • ASHRAE recommends a 1,000ppm limit for office buildings and classrooms
  • OSHA limits long-term workplace exposure levels to 5,000ppm
  • Drowsiness can occur at 10,000ppm – common in closed cars or auditoriums
  • Symptoms of mild CO2 poisoning include headaches and dizziness at concentrations less than 30,000ppm (3%)
  • At 80,000ppm (8%) CO2 can be life-threatening

Understanding PPM - parts per million

Parts-per-million is the way small numbers of molecules of gas in the air are typically measured, since their is much less than 1% of the molecules by volume. At 1% gas by volume, scientists will instead say 10,000ppm (10,000 / 1,000,000 = 1%). For example, It is easier write that the CO2 level in a room has risen from 400ppm to 859ppm than to write the CO2 level has risen from 0.04% to 0.0859%. However, both are correct.

 

How Monoxide and Dioxide Got their Names

You can thank the ancient Greeks for giving us their names for numerals:

• mono = 1
• di = 2
• tri = 3
• tetra = 4
• penta = 5
• hexa = 6
• hepta = 7
• octa = 8
• ennea = 9
• deca = 10

This is how we get English words like triangle (3 sides), the US Pentagon (a 5 sided-building) or decathlon (10 contests). So the first half of monoxide means 1 oxygen atom, and the first half of dioxide means 2 oxygen atoms.

For the second half of the word, we have oxide. Oxide is the name for a simple compound of oxygen with another element or group. For example, add oxygen to the element hydrogen and you get hydrogen dioxide (H20), or water. Other oxides you may have heard of are nitrous oxide (NO2 - laughing gas), or zinc oxide (ZnO - the active ingredient in sunscreen).

Fonte:

co2meter.com

 

Campos electromagnéticos y salud: teléfonos móviles

 

 

  • El uso de teléfonos móviles se ha universalizado: en el mundo hay unos 6900 millones de contratos de telefonía móvil.
  • El Centro Internacional de Investigaciones sobre el Cáncer ha clasificado los campos electromagnéticos producidos por los teléfonos móviles como posiblemente carcinógenos para los seres humanos.
  • Hay estudios en curso para analizar más a fondo los posibles efectos a largo plazo del uso de los teléfonos móviles.
  • En 2016, la OMS realizará una evaluación formal de los riesgos a partir de todos los resultados de salud estudiados en relación con campos de radiofrecuencias.

 

¿Tienen los móviles efectos en la salud?

En los dos últimos decenios se ha realizado un gran número de estudios para determinar si los teléfonos móviles pueden plantear riesgos para la salud. Hasta la fecha no se ha confirmado que el uso del teléfono móvil tenga efectos perjudiciales para la salud.

 

Efectos a corto plazo

La principal consecuencia de la interacción entre la energía radioeléctrica y el cuerpo humano es el calentamiento de los tejidos. En el caso de las frecuencias utilizadas por los teléfonos móviles, la mayor parte de la energía es absorbida por la piel y otros tejidos superficiales, de modo que el aumento de temperatura en el cerebro o en otros órganos del cuerpo es insignificante.

En varios estudios se han investigado los efectos de los campos de radiofrecuencia en la actividad eléctrica cerebral, la función cognitiva, el sueño, el ritmo cardíaco y la presión arterial en voluntarios. Hasta la fecha, esos estudios parecen indicar que no hay pruebas fehacientes de que la exposición a campos de radiofrecuencia de nivel inferior a los que provocan el calentamiento de los tejidos tenga efectos perjudiciales para la salud.

Además, tampoco se ha conseguido probar que exista una relación causal entre la exposición a campos electromagnéticos y ciertos síntomas notificados por los propios pacientes, fenómeno conocido como «hipersensibilidad electromagnética».

 

Efectos a largo plazo

Las investigaciones epidemiológicas para analizar los posibles riesgos a largo plazo derivados de la exposición a las radiofrecuencias se han centrado sobre todo en hallar un nexo entre los tumores cerebrales y el uso de teléfonos móviles. Sin embargo, dado que numerosos tipos de cáncer no son detectables hasta muchos años después del contacto que pudo provocar el tumor y el uso de los teléfonos móviles no se generalizó hasta principios del decenio de 1990, a día de hoy en los estudios epidemiológicos sólo pueden analizarse los tipos de cáncer que se manifiestan en un plazo más breve. Aun así, los resultados de estudios realizados con animales coinciden en que la exposición a largo plazo a campos de radiofrecuencias no aumenta el riesgo de contraer cáncer.

Se han realizado o están en curso varios estudios epidemiológicos multinacionales de gran envergadura, entre ellos estudios de casos y testigos y estudios prospectivos de cohortes, en los que se han examinado varios criterios de valoración en adultos. El mayor estudio retrospectivo de casos y testigos en adultos realizado hasta la fecha, conocido como INTERPHONE, coordinado por el Centro Internacional de Investigaciones sobre el Cáncer (CIIC), se ideó para determinar si había vínculos entre el uso de los teléfonos móviles y el cáncer de cabeza y cuello en adultos.

El análisis de los datos internacionales combinados procedentes de 13 países participantes no reveló un aumento del riesgo de glioma ni meningioma con el uso del teléfono móvil durante más de 10 años. Hay ciertos indicios de un aumento del riesgo de glioma en las personas que se hallaban en el 10% más alto de horas acumuladas de uso del móvil, aunque no se observó una tendencia uniforme de aumento del riesgo con el mayor tiempo de uso. Los investigadores señalaron que los sesgos y errores limitan la solidez de estas conclusiones e impiden hacer una interpretación causal. Basándose en buena parte en estos datos, el CIIC ha clasificado los campos electromagnéticos de radiofrecuencia como posiblemente carcinógenos para los seres humanos (grupo 2B), categoría que se utiliza cuando se considera que una asociación causal es creíble, pero el azar, los sesgos o los factores de confusión no pueden descartarse con una confianza razonable.

Si bien los datos obtenidos en el estudio INTERPHONE no indican un aumento del riesgo de sufrir tumores cerebrales, el uso cada vez mayor del teléfono móvil y la falta de datos referentes a su utilización por periodos de más de 15 años hacen evidente la necesidad de seguir investigando la relación del uso de este aparato con el riesgo de contraer cáncer cerebral. En concreto, dada la reciente popularidad de los teléfonos móviles entre los jóvenes y, por consiguiente, la posibilidad de una exposición más prolongada a lo largo de la vida, la OMS ha impulsado que se ahonden las investigaciones en este grupo de población. En estos momentos, se están llevando a cabo diversos estudios que investigan los posibles efectos sobre la salud de niños y adolescentes.

 

Fuente: OMS

 

Indoor Air Quality In the Classroom

The effect of poor indoor air quality in classrooms has been known for years. Chronic illnesses, poor learning and increased absenteeism have all been attributed to poor Indoor Air Quality.

 

 

 In the USA, in recognition of National Healthy Schools Day, the Connecticut Department of Public Health (DPH) is encouraging schools to promote a healthy learning environment.

Over 880 Connecticut schools have implemented the U.S. Environmental Protection Agency’s (EPA) Indoor Air Quality Tools for Schools program with assistance from DPH. This simple, inexpensive, team-oriented program focuses on many low-cost or no-cost solutions that address factors that contribute to poor indoor air quality, such as air pollutants or poor ventilation.

According to the EPA, indoor air quality (IAQ) directly impacts student academic performance and health. Better IAQ increases productivity and improves the performance of mental tasks such as concentration and recall in both adults and children.

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